giovedì , 30 Novembre 2023
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Samsung Galaxy S9 Plus

Samsung Galaxy S9 Plus : la recensione.

Sicuramente è meno innovativo rispetto al salto tra Galaxy S7 e Galaxy S8 , ma attualmente (fino a nuove presentazioni) è il migliore sul mercato, soprattutto su fotocamera e audio; finalmente la recensione di Samsung Galaxy S9 Plus!

 

 

Presentati al Mobile World Congress di Barcellona, Samsung Galaxy S9 e S9 Plus partono dal successo di pubblico e critica raccolto da Galaxy S8, S8 Plus e Note 8 e migliorano alcuni aspetti chiave dei gadget che hanno fatto la fortuna di Samsung nel 2017. Ci abbiamo passato un po’ di tempo insieme per farci un’idea della qualità e del quantitativo di novità che portano rispetto alle versioni dell’anno scorso.

 

Samsung Galaxy S9 Plus

 

 

Partiamo dall’inizio: Dove acquistare Samsung Galaxy S9 Plus?

Oltre ai classici canali, il nostro l’abbiamo acquisto su www.ibalo.it con una ottima promo sempre attiva cioè la Overturned.

Cos’è l’overturned di Ibalo ?

In poche parole abbiamo acquistato il nostro Samsung Galaxy S9 Plus , l’abbiamo ricevuto e successivamente abbiamo invitato 3 amici a fare lo stesso, cosi , alla fine dei conti, l’abbiamo pagato solo un quarto del prezzo.

Oltre all’Overturned esiste una sorta di Black Friday di Ibalo chiamato BOOM FRIDAY , dove vengono inseriti articoli a prezzi bomba per alcune ore in un venerdi a caso del mese.

Ibalo è ffidabile?

L’abbiamo provato per la prima volta attirati dall’Overturned e ci siamo trovati benissimo, comunicazione e spedizione velocissima.

 

E ora passiamo al nostro Samsung: Dal punto di vista del design  il telefono non è cambiato molto rispetto all’edizione passata. Squadra che vince del resto non si cambia e i due S9, nonostante un look che ormai risale al 2017, continuano a distinguersi dalla concorrenza. La superficie leggermente incurvata sia sul fronte che sul retro ormai ha fatto scuola e non si limita a rendere semplicemente il gadget pregiato e piacevole alla vista ma, insieme alla forma allungata dei display da 5,8 e 6,2 pollici e a cornici ancora più ridotte, rende i dispositivi anche più ergonomici in mano e comodi in tasca.

Non cambia l’eccellente qualità costruttiva che contraddistingue i modelli di punta della casa coreana, mentre l’unica differenza sostanziale da questo punto di vista con i predecessori sta nel pannello posteriore, all’altezza della fotocamera. Il lettore di impronte digitali infatti è stato finalmente spostato in una posizione umana. Purtroppo è ancora vicino alla fotocamera e può quindi capitare di sporcare l’obiettivo di quest’ultima nel tentativo di sbloccare il telefono, ma questa volta, anziché al lato, l’alloggiamento per il dito è posizionato sotto e si raggiunge con meno fatica.

 

Samsung Galaxy S9

 

Meglio così, anche se le altre metodologie di sblocco biometrico funzionano comunque come si deve e dimostrano che Samsung sta lavorando alacremente per avvicinarsi all’avversaria Apple: il riconoscimento dell’iride fa il suo dovere ma richiede di tenere il telefono quasi perpendicolare al volto, mentre quello del viso, pur non essendo sicuro come Face Id (non ci sono sensori di profondità sul pannello frontale di S9) resta veloce e comodo da usare; le due modalità possono inoltre lavorare insieme, per fornire un metodo di sblocco efficace anche quando il sensore di impronte non è portata.

 

 

 

Proprio la fotocamera frontale da 8 Mpixel in effetti è uno degli aspetti che su Galaxy S9 è migliorato, almeno dal punto di vista delle funzioni software che offre. La casa coreana ha innanzitutto incluso di serie una gamma di filtri bellezza per gli autoscatti che non si limitano a sfumare e cancellare le imperfezioni estetiche, ma applicano veri e propri trucchi cosmetici in realtà aumentata.

Samsung Galaxy S9

La novità più eclatante però è l’adozione delle Ar Emoji personalizzate, che più che Animoji come quelle di iPhone X sono trasposizioni in 3D di chi è inquadrato nell’obiettivo. Il gadget cattura il volto del soggetto e lo adatta al modello di un volto umano in tre dimensioni, applicando sul viso parti della fotografia utilizzata per plasmare i contorni, come barba o rughe. Nel corso della procedura si possono modificare dettagli come capigliatura, abbigliamento e tonalità della pelle, ma la fedeltà del risultato all’originale varia comunque da persona a persona: c’è semplicemente chi ha tratti somatici più emojizzabili e chi non somiglia per niente al risultato proposto da Samsung. A questo punto il modello resta in memoria e si può utilizzare per generare in automatico immagini statiche e gif dalle espressioni preimpostate oppure per scattare (e scattarsi) foto sostituendo ai soggetti il modello 3D appena creato.

 

La star di Galaxy S9 e Galaxy S9 Plus però è la fotocamera posteriore, che rispetto a quella presente sui modelli del 2017 è stata completamente rinnovata. A coadiuvare il nuovo sensore da 12 Mpixel c’è un obbiettivo unico nel suo genere, stabilizzato otticamente e con doppia apertura f/1.5 e f/2.4. Galaxy S9 si qualifica così come il gadget con la fotocamera più luminosa mai piazzata su uno smartphone e allo stesso tempo come uno dei pochi la cui apertura del diaframma — sia pure in modo estremamente limitato rispetto a quanto si può fare su reflex e mirrorless — può essere controllata. Il cambio, in modalità automatica, lo effettua tutto il software: quando c’è molta luce l’apertura resta a f/2.4, i fotoni che colpiscono il sensore sono di meno e le foto non rischiano di uscire bruciate; quando la luce scarseggia l’apertura diventa f/1.5 e tira fuori maggiori dettagli anche nelle scene meno illuminate.

 

 

 

Il risultato, semplicemente, è che S9 tira fuori il meglio da ogni situazione. Negli scatti in notturna il gadget riesce a spremere al massimo le fonti di luce più fievoli e a scovare minuzie dove altri smartphone cedono il controllo ad aggressivi algoritmi di riduzione del rumore; grazie anche alla stabilizzazione ottica paesaggi e soggetti immobili vengono ritratti in modo sorprendentemente accurato e dettagliato, ma anche negli scatti in posa la quantità di mosso è minima e dipende dal soggetto inquadrato. Quando la luce abbonda S9 mantiene perfettamente il controllo sulle zone d’ombra e quelle sovraesposte restituendo immagini ricche di colore ma mai dall’aspetto innaturale; chi vuole esaltarle può affidarsi a un programma di ritocco come Lightroom o Snapseed senza timore di rovinarne i dettagli, ma chi vuole mantenerle prive di modifica ha già in memoria degli scatti perfetti da pubblicare o tenere per sé.

 

 

Su Galaxy S9 esce potenziato anche il comparto video, che oltre alle ottime riprese rese possibili dai predecessori ora può catturare clip in 4K a 60 fotogrammi al secondo o filmati meno definiti ma dall’impressionante moviola di 960 fotogrammi al secondo. La risoluzione di queste clip purtroppo è limitata a 720 pixel di altezza e non sono interamente riprese a questa velocità; si tratta piuttosto di normali filmati durante i quali è possibile sovraccaricare brevemente di lavoro sensore, memoria e processore per far immagazzinare loro raffiche che sembrano congelare il tempo e che si legano poi al resto del video. Sono due le modalità di ripresa: la prima è automatica, e tenta (con abbastanza accuratezza) di cogliere da sola l’attimo fuggente facendolo uscire rallentato; la seconda scarica sull’utente la responsabilità di scegliere quale istante catturare ad alta velocità. I risultati sono impressionanti, ma per riprendere clip degne di essere condivise in questa modalità servono molta luce, eventi sufficientemente veloci da non risultare del tutto immobili e — in modalità manuale — il dito più veloce del west per far partire la raffica quando serve.

 

Samsung Galaxy S9

A questo comparto tecnico di tutto rispetto si aggiungono due aspetti di non secondaria importanza: da una parte un’interfaccia completa di svariate modalità e di una modalità professionale con salvataggio degli scatti in formato raw e impostazione dell’apertura del diaframma; dall’altra, sulla variante Plus del dispositivo, un obbiettivo zoom 2x simile a quello visto su Galaxy Note 8, ovvero con apertura f/2.4 e stabilizzato otticamente. La componente permette non solo di registrare scatti ingranditi di qualità comparabile a quella di obbiettivi più luminosi della concorrenza, ma anche di effettuare scatti con sfocatura dello sfondo che quando cala la luce soffrono leggermente ma restano accurati e dai contorni quasi sempre precisi.

 

 

 

 

Le fotocamere però non sono le uniche componenti nuove di zecca all’interno del dispositivo. In ordine di importanza, il processore è stato aggiornato ed è ora il fiammante Snapdragon 845; c’è veramente poco da dire a riguardo se non che, grazie alla potenza del nuovo chipset, Galaxy S9 è probabilmente il telefono Android più scattante e veloce sulla piazza e rimarrà tra le prime posizioni ancora per diverso tempo (i gb di ram a bordo restano invece 4 sul sul modello base e 6 su quello Plus). Il comparto audio inoltre, oltre a conservare l’ingresso per il jack cuffie (una specie in via di estinzione) è stato arricchito da altoparlanti esterni in configurazione stereo, che oltre allo speaker principale ne utilizzano uno secondario nascosto nel comparto della capsula auricolare e diffondono finalmente un suono omogeneo, potente e di qualità. Aumenta infine la memoria dedicata allo stoccaggio (espandibile tramite schede microsd) che ora è da 64, 128 e 256 gb.

 

 

Identici o quasi restano il display amoled quad hd in 18:9 (non che la cosa possa dispiacere qualcuno, visto che si tratta ancora del migliore sul campo), la batteria da 3000 e 3500 mAh, la faraonica dotazione di sensori e di extra nella quale spiccano il già citato sensore per l’iride e quello per il battito cardiaco, la ricarica rapida e quella wireless, il sistema operativo Android Oreo — personalizzato ma mai annacquato dai temi grafici e dalle numerose funzionalità aggiuntive proposte da Samsung — e in generale l’esperienza d’uso del telefono, che nell’utilizzo quotidiano ricorda comunque molto da vicino i gadget del 2017.

 

Samsung Galaxy S9

 

Conclusioni

 

Più comodo da usare, più scattante e semplicemente migliore nei comparti multimediale e fotografico, Galaxy S9 resta comunque un aggiornamento del telefono dell’anno scorso, più che un prodotto del tutto nuovo. Galaxy S9 e S9 Plus sono smartphone dal fascino irresistibile che non potranno non solleticare l’interesse di chi se li può permettere; si tratta sicuramente di due tra i migliori Android sulla piazza — se non per alcuni aspetti i migliori in assoluto — ma anche per via del loro prezzo elevato resta difficile consigliarli a chi si è già portato a casa i predecessori. È vero, la fotocamera è fenomenale e le novità tutto sommato non mancano, ma quella di quest’anno è veramente una versione di (estremo) affinamento rispetto a ciò che già erano gli ottimi S8 e S8 Plus. Chi l’anno scorso ha già ceduto alla tentazione con S8 insomma sappia che non si perde un telefono rivoluzionario; discorso simile per chi dallo smartphone Samsung non si era fatto tentare fino ad ora — non è questo il dispositivo che cambia le carte in tavola. Chi invece per tutto il 2017 è rimasto dubbioso sull’acquisto, oggi può aprire tranquillamente il portafogli: questo smartphone non deluderà.

 

 

 

 

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A proposito di: Adriano

Pugliese , 32 anni, creatore e gestore di Androidare . Da sempre nel mondo della tecnologia.

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